|
|
|
|
|
PRATICARE KARATE-DO:
1) SONO SICURO DI AVER SCELTO LA
GIUSTA ORGANIZZAZIONE ?
2) SONO SICURO DI AVER FATTO UNA
RICERCA ACCURATA SU QUESTA ORGANIZZAZIONE?
3) SE SI, HO INDAGATO SUL SUO
CORRETTO MODO DI FARE ?
4) CHI SONO I SUOI MAESTRI ?
5) HO VISIONATO IL LORO CURRICULUM
?
6) SE SI, HO
ACCERTATO ANCHE UNA NECESSARIA CERTIFICAZIONE SCIENTIFICA ?
7) HO OSSERVATO IL LORO
COMPORTAMENTO: a) CON GLI ALLIEVI
b) CON ALTRE PERSONE
8) COME HANNO OTTENUTO GRADI E
QUALIFICHE ?
PONIAMO ATTENZIONE A CHI
VENDE LA PROPRIA IMMAGINE MOSTRANDO MAGGIORMENTE COPPE E MEDAGLIE SENZA UN
EFFETTIVO PERCORSO MARZIALE…
LA CONOSCENZA.... E’ LEGATA SOLO ALL'ESPERIENZA:
CULTURALE E PRATICA....!
|
|
|
IN REALTA' IL KARATE-DO NASCE PER ESTREMA
DIFESA , VOLTO A DIFENDERE LA PROPRIA E L'ALTRUI VITA. A SEGUITO DI CIO' LA
CONOSCENZA DELLE SCIENZE UMANE E' INDISPENSABILE PER POTER GESTIRE E
RISOLVERE RAPIDAMENTE OGNI SITUAZIONE DI PERICOLO ......
_______________________________________________________________________
L'attività esclusivamente sportiva conosciuta
ai molti come "Karate", nasce con l'esigenza di educare e far giocare
i bambini ed è finalizzata
a collezioni di medaglie e pseudo titoli;
dunque è impropriamente confusa con il
Karate-Do.
Sin
dall'inizio dei tempi l'attività sportiva per chi pratica Karate-Do, era ed è inclusa solo in minima parte,
assumendo
esclusivamente una valenza educativa motoria.
Nel Karate-Do sono comprese tutte le altre
qualità che insieme compongono un percorso su cui fondare il giusto individuo,
prossimo a confrontarsi con la società, per cui l'importanza data solo a
risultati sportivi, confonde e indirizza in modo sbagliato il povero praticante
che sarà abbagliato da questa voglia di apparire invece che di "essere".
-Meditate gente, meditate !.....
|
|
Kumite Tradizionale
Kumite Sportivo
Kata
Codice Gojuryu
Punti sensibili
|
Il combattimento JIYU (libero) nel GOJU-RYU karate-do prevede una corta distanza, dove si
inseriscono non solo la totalità delle tecniche acquisite come: attacchi,
parate, leve e proiezioni ma, un accurato studio dei punti da colpire, rendendo
davvero consapevoli i praticanti maturi che passano in questa fase di
consapevolezza della vera
efficacia del Karate-do, evitando combattimenti animaleschi (soliti inutili
confronti basati solo sulla forza), oppure esclusivamente competizioni sportive
(solo attività motoria, niente a che vedere con l'arte Marziale) dove non si ha
la minima idea del karate-do.
Kumite Tradizionale
Metodologia di allenamento
INDIVIDUALE
Kihon kumite: Tecniche di base
fondamentali per acquisire pratica: Shiho-ido, Happo-ido,
Nekoashi kihon-ido: Combinazioni di tecniche
in movimento su 13 posizioni.
Ooyoy-ido: Combinazioni di
tecniche in movimento su 11 posizioni.
A
COPPIE
Yakusoku kumite :
Ippon, Nihon, Sanbon, Nekoashi kumite, Yonhon kumite, Nanahon kumite, Gohon kumite, Roppon
kumite
ALLENAMENTO INDIVIDUALE
1)
Allenamento con ombre.
2)Allenamento mentale: immaginando un combattimento
ALLENAMENTO A COPPIE
Heiko ho:
Combattimento in posizione
Heiko dachi.
Ippon ido ho: Si può fare un solo passo,
avanti o indietro.
Shikake e Machi kumite: Chi attacca utilizza
finte, chi difende para e contrattacca.
Awase kumite: Simile al jiyu, con tutto
il repertorio di tecniche acquisite ma in modo lento.
Jiyu kumite:
Combattimento libero, si
valutano Tecnica, Potenza, Carattere.
IL KUMI TE
(significato: KUMI = incrocio TE= mani)
Kumite, è una forma di esercizio con
il partner che prepara al combattimento.
Il Kumite si divide in due parti:
YAKUSOKU KUMITE e JIYU KUMITE.
Yakusoku kumite: ha lo scopo di
insegnarci l'utilizzo di tutte le tecniche di base con il partner, per poter
provare la loro efficacia. Prima di ogni allenamento, gli avversari, d'accordo
con il proprio Maestro, scelgono la tecnica per eseguirla. Bisogna fare molta
attenzione soprattutto sulla velocità e la forza come anche sull'utilizzo delle
combinazioni (RENZOKU WAZA). In questo modo l'attaccante impara ad usare tutte
le tecniche, mentre il difensore para e contrattacca con tecniche che dovrà
scegliere in base alla situazione.
Yakusoku kumite: comprende anche
l'insegnamento delle distanze (MAAI), del tempismo, dello sguardo e l'attenzione
sulle azioni del partner, la posizione corretta (DACHI), la posizione del corpo
(SHIZEI), e anche la posizione sulle parate e sul contrattacco, in modo che si
diventa pronti per un vero combattimento (JIYU KUMITE)
I praticanti che si accingono al Jiyu Kumite devono
essere in grado di tener presente lo "Spirito", sempre presente nel Kumite del Goju-ryu Karate-Do,
questi dovranno per prima cosa familiarizzare con le caratteristiche delle
"Tecniche" di Kumite del Goju-ryu.
Lo Spirito:
Gli obiettivi degli attacchi e difese nel Jiyu Kumite
tradizionale del Goju-ryu sono lo sviluppo delle sue tecniche, così come
l'addestramento per il suo "spirito" di combattimento.
Mentre si combatte, gli attacchi e le difese
dell'opponente saranno rivolti contro di te proiettandoti e concentrandoti sullo
sviluppo della lettura dell'altra persona .
Nel corso del combattimento, perciò devi sempre
ricordare di essere grato al tuo opponente.
Nell'eventualità che il livello del tuo opponente
è più basso, non si deve continuare ad attaccare quella persona in maniera unilaterale; in questo
modo, dimostri
solo ostentativamente di come sei forte, questo sarebbe davvero scortese nei
propri confronti attivando una profonda contraddizione. Se le due persone
prendessero parte al Kumite con possibilità di attaccare l'un l'altro in maniera
emotiva, il Kumite non costituirebbe più una competizione.
E' positivo avere uno
spirito di combattimento vigoroso, ma mentre si attacca bisogna ricordare di
avere " rispetto per l'opponente". Controllare le emozioni correttamente
daranno luogo ad un efficace controllo di pugni e calci, ed eleverà anche la
dignità del Karate-ka. Le tecniche decisive si usano esclusivamente in maniera
controllata. Pugni e calci controllati non si intendono meno efficaci, ma
evidenziano la capacità di eseguirli con una giusta distanza così che la
competizione è più sicura mentre mantiene la sua efficacia, ovvero, usare
tecniche chiamate "movimento e arresto" o "fermo al punto di impatto"
anche perché come già detto, l'obiettivo di ogni tecnica è definitiva .
Le Tecniche:
Il Kumite nel Goju-ryu, come indicato dal suo nome, comprende
combinazioni continue di "duro" (GO) e "morbido" (JU), una combinazione di forte
e debole, una combinazione intricata di movimenti lineari e circolari. Una
piccola quantità di potenza può essere usata per ritorcere l'attacco
dell'avversario contro di lui, ed un'altra parte può essere utilizzata con molte
tecniche che si concentrano sulle scienze fisiche. Quello che caratterizza il
Kumite del Goju-ryu è che i due karateka prendono parte ad attacchi e difese in
una varietà di tecniche continue (renzoku waza) che lottano in serie di chiusura. Chi "Blocca" (uke) non intende separarsi o scappare dal suo
oppositore. La serie di tecniche vicine che distanziano per "bloccare" sono
uguali a tecniche per "attaccare", così sia gli attacchi che le difese non sono
separate nel Kumite del Goju-ryu. Si eseguono movimenti continui in serie di
chiusura dove è difficile accellerare, uno deve dimostrare la piena potenza
applicando forza che utilizza per far girare il corpo, le anche e le spalle
continuamente. Moltissime azioni dovrebbero essere basate su moti circolari
rispetto all'asse principale, gli attacchi e le difese dovrebbero essere basate
su intuizione. Si possono assumere diverse posizioni (tachi-kata), ma
la posizione preminente è il "neko-ashi dachi" associata con l'immagine
caratteristica del Goju-ryu. Questa posizione ha il vantaggio di adattare
rapidamente la risposta alle tecniche e alle situazioni che cambiano
continuamente dal suo oppositore, mentre si riesce facilmente a creare
transizioni su altre posizioni.
Il Sommario:
Il Jiyu Kumite offre una grande opportunità di dimostrare
tutte le tecniche che si hanno appreso nel corso dell'intero addestramento. Nel
Jiyu Kumite non saranno valutate solo tecniche singole, ma anche capacità
complessive della persona, compreso il carattere. Ci sono individui con grosse
capacità di potenza e resistenza ma con tecnica povera, o persone che hanno un
buon aspetto e vanno a tutta velocità ma non hanno capacità di resistenza, o
persone con un alto livello di tecniche ma mancano in controllo facendo troppo
"contatto" senza riguardo e senza distanza, o persone grezze che mancano di
atteggiamento e carattere, non sono considerate solo il numero di tecniche che
la persona possiede ma anche la natura umana di quella persona che è esposta
attraverso il Jiyu Kumite. Prima di tutto bisogna avere un rispetto corretto,
dunque il Kumite deve essere eseguito con moderazione e dignità.
^ Torna a inizio pagina
|
|
|
Kumite Sportivo:
Il Kumite sportivo si basa semplicemente su
tre/quattro tecniche di gamba e tre/quattro tecniche di braccia.
I Kata per adesso mantengono la caratteristica degli stili, nonostante molte
influenze per poterli variare, mischiare o inventare.
Nello sport, ambedue le specialità vengono allenate fino alla nausea
per ottenere il massimo nell'esecuzione spettacolare della tecnica.
Il Karate: nonostante i diversi problemi
politici ed economici, è la seconda attività praticata al mondo, con circa
52 milioni di persone, (in sordina e senza essere alle Olimpiadi).
Nonostante la confusione e la frammentazione di questa nobile
arte, i praticanti aumentano continuamente, la scissione,
inevitabile semplifica le molteplici attività del vero karate-do (vedi: "Karate
sportivo", " kick boxing", "Taekwondo", "Full, Semi e
Light combat ecc. ecc.) attività concentrate quasi tutte sul combattimento, sul confronto di forza.
Ma..............Attenzione!
Dobbiamo immaginare il Karate-DO nella sua totalità, come una mano
completa con le sue cinque dita, ognuno di queste dita rappresenta un elemento
inseparabile per avere la totale funzionalità della mano, altrimenti diventa mutilata.
Lo Sport Karate rappresenta solo il mignolo
della mano; e il resto?..........
La voglia di emergere, l'orgoglio di avere un titolo, il
percorso di facile pratica (rispetto alla complessità del Karate-DO)
avvicina moltissime persone, piccole e grandi, inizialmente con molta fantasia
(crede di fare un percorso da vero KARATE-KA), ignaro però che chi insegna
"SPORT" ha
solo delle nozioni sul vero KARATE-DO. I neofiti vengono indirizzati dai falsi maestri chiamati tali nonostante la loro attività inizia e
termina solo con l'insegnamento sportivo, (alcuni, con qualche corso acquisito
chissà dove, altri pseudo-insegnanti di ginnastica con il pallino del Karate). Bisognerebbe invece essere in grado di spiegare le vere differenze prima di
prendere proprie iniziative a discapito dei poveri ignari.
La diffusione del Karate ad opera dei
maestri giapponesi, si basò sin dall’inizio su due diverse dimensioni:
- Il “DO” : inteso come “via”;
- Lo SPORT: la competizione esclusiva di “KUMITE E KATA”.
I due aspetti vennero proposti per mezzo di tecniche
elaborate nei secoli, spesso diversificate nei vari stili, e per mezzo di
una metodologia dell’allenamento.
È evidente che il "DO" come via, in quanto
si pone sul piano educativo, risente nel contesto politico-socio-culturale
nel quale si è sviluppato, vale a dire che il progetto educativo che lo
anima è funzionale alla società Giapponese.
Dal momento in cui il “DO” esce
dal Giappone e si diffonde in Italia, dove ancora oggi si confronta
con altri contesti politico-socio-culturali, con sistemi educativi diversi per
obbiettivi, mezzi, metodi e sistemi di valutazione. Tale processo è ancora
in corso e pare che ovunque siano stati recepiti alcuni aspetti del "DO" e
rifiutati altri. Tuttavia il problema non è soltanto il "DO" in se, ma il
metodo indifferenziato che è stato proposto in funzione del progetto
educativo, ed in funzione della competizione. La stessa tecnica, è
rimasta quella originaria soltanto nei Kata (stili), è stata in vario modo
sottoposta ad una evoluzione. Ciò è sotto gli occhi di tutti. Ma veniamo al
dunque:
la proposta fatta all’origine - "DO" e COMPETIZIONE - fu
estremamente efficace per diffondere il Karate su scala mondiale, fatto che
diede luogo all’organizzazione mondiale (WUKO). Alle organizzazioni
intercontinentali, internazionali, nazionali e regionali.
L’anima sportiva
del Karate però si sviluppava secondo i meccanismi sociali e le motivazioni
individuali (psicodinamici) che diedero vita al fenomeno mondiale SPORT, ed
entrava in contatto con le scienze biologiche, psicologiche, metodologiche,
e tecnica più avanzata. Questo impatto ne ha determinato l’attuale indirizzo
(siamo appena agli inizi) che poco ha in comune con il "DO" nella sua
eccezione giapponese.
La proposta originaria e i fattori economici e
politici hanno dato luogo a turbolenze sia sul piano concettuale, sia sul
piano organizzativo e ciò ha impedito e impedisce tutt’oggi l’ingresso del
Karate alle Olimpiadi. Il Karate è una realtà di straordinaria bellezza ed
efficacia e come tale merita tutti i nostri sforzi per trovare una soluzione
razionale ed efficace ai suoi problemi.
Ogni nazione ha il karate che merita, ve ne sono alcune dove
l'abbinamento "DO" e COMPETIZIONE convive e ne utilizza i lati positivi di
ambedue, altre invece che addirittura disconoscono la "VIA" e inculcano solo
la metodologia SPORTIVA come credo. Veniamo dunque ad analizzare il piano
sportivo. Si è detto che lo SPORT è un fenomeno mondiale realizzato dalla
creatività umana e come tale va analizzato nei suoi tratti caratterizzanti.
Dal punto di vista sociologico.
Lo Sport è un sistema di regole che danno un preciso
indirizzo e precisi limiti al comportamento dell’individuo, sia nell’aspetto
di interazione, sia in quello motorio.
Esso si caratterizza in quanto è semplicemente:
1. 1) UNA
SITUAZIONE MOTORIA
2.
2)
UN
MOMENTO DI CONFRONTO AGONISTICO , UNA COMPETIZIONE REGOLAMENTATA.
3.
3) UNA
REALTÀ RICONOSCIUTA, FATTO CHE ESCLUDE ALTRI TIPI DI GIOCHI MOTORI.
Sostanzialmente lo sport rappresenta ed esprime una MOTRICITÀ
LUDICO-COMPETITIVA riconosciuta, codificata ed organizzata.
All’interno di questo sistema di regole, sul piano del rito sportivo,
l’individuo può misurarsi con gli altri individui su terreno neutro, al di
fuori dei ruoli socialmente organizzati. Questo tipo di confronto non ha
implicazioni esistenziali di una certa importanza in quanto avviene in una
DIMENSIONE RITUALE, SIMBOLICA e con regole diverse che configurano
questa situazione di lucidità sportiva.
Nella competizione sportiva è dunque
possibile misurarsi con chiunque sulla base di capacità e abilità
neuro-psico-motorie specifiche, senza con ciò mettere in discussione aspetti
esistenziali che farebbero scattare inevitabilmente meccanismi di
autodifesa.
L’agonismo che sta alla base del rito sportivo, è la forma più
elevata e socializzata di competizione fra uomini, perché questo misurarsi
non è di tipo conflittuale (ostile) non tende ad intromettersi e soffocare
il progetto esistenziale dell’avversario, ma lo rispetta e la supremazia
acquistata è solo una simbolica affermazione.
Nel Karate in particolare
l’obbligo di controllare i colpi concretizza in modo straordinariamente
elevato il concetto di espressione socialmente accettabile
dell’aggressività, rispetto per l’essere umano che è insieme partner e
avversario all’interno del rito sportivo.
Questa è
l'informazione che si deve dare a chi si avvicina a questa straordinaria
arte marziale e se capita anche dal "giusto Maestro", potrà scegliere il
percorso per cui si prefiggeva inizialmente. L'importante è essere al
corrente delle varie differenze e limitazioni su quello che si fà.
^ Torna a inizio pagina
|
|
|
|
Kata:
TAIKYOKU KATA
L'idioma "TAIKYOKU" viene
pronunciato "TAI CHI" nell'arte cinese del TAI CHI CHUAN. Tuttavia, in termini
di movimenti, non vi sono alcune somiglianze fra i due. E’ il significato
della parola che conta. Secondo la tradizionale filosofia cinese l'idioma
indica un fenomeno "che ha origine dall'universo" e viene usato per indicare
qualsiasi cosa che si ritiene eterna. In Okinawa, oltre a quelli del
Goju-Ryu di Chujun Miyagi, ci sono altri Kata chiamati TAIKYOKU che sono
stati pensati da Gichin Funakoshi e, anche ora i movimenti sono piuttosto
differenti da quelli del Goju-Ryu. Taikyoku letteralmente significa "primo
percorso". Significa anche secondo il traduttore del Karate-do Kyohan:"…un
termine filosofico indicante il macrocosmo, le sue differenze nel paradiso e
sulla Terra (energia e altro): quindi e’ il caos del vuoto". Le versioni Goju-Ryu sono state adattate ad alcuni aspetti dello stile Goju, come lo Shiko Dachi e
il Sanchin Dachi. Tutti quanti seguono la struttura ad 'H'.
Nel Goju-Ryu ci sono cinque
serie di Kata Taikyoku, ed ogni serie ha una doppia applicazione come è
mostrato qui sotto.
Taikyoku Jodan Ichi |
Taikyoku Jodan Ni |
Taikyoku Chudan Ichi |
Taikyoku Chudan Ni |
Taikyoku Gedan Ichi
|
Taikyoku Gedan Ni |
Taikyoku Kake Uke Ichi |
Taikyoku Kake Uke Ni |
Taikyoku Mawashi Uke Ichi
|
Taikyoku Mawashi Uke Ni |
FUKYU KATA
Gekisai-dai-ichi
|
Gekisai-dai-ni |
Gekisai
letteralmente significa distruggere,"Dai Ichi/Ni “ indica il numero
(uno/due). Questo Kata è stato creato dal fondatore del Goju-Ryu di Okinawa,
Miyagi Chojun Sensei. E’ formato da tecniche basilari che facilitano
l'apprendimento di quelle più complicate presenti nei Kata classici a
partire dal Saifa.
|
|
KIHON
KATA
|
Sanchin
Sanchin significa "tre battaglie".
Non si riferisce a combattimenti reali, ma ad una battaglia interiore del
corpo, a mani nude, alla mente e allo spirito. E’ un kata molto impegnativo,
che costringe i muscoli ad una costante tensione, così come è difficile la
respirazione 'Ibuki'.
Sanchin è caratterizzato dal rumore della respirazione concentrata e intensa e dalla posizione Sanchin Dachi, tipica
del Goju-Ryu. Questo kata è considerato come una forma di base, portatrice
dell’essenza del Goju-Ryu. Praticandolo si impara a concentrare la forza
attraverso la respirazione e la tensione dei muscoli del corpo. Sanchin
rappresenta la durezza e la forza (go) della scuola Goju-Ryu e le
simboleggia.
|
HEISHUU KATA
|
Tensho
Creato da
Chojun Miyagi dopo aver studiato l’arte cinese del combattimento della scuola del
Sud (Rokkishu). Significa ‘movimento fluido delle mani’. E’ una combinazione tra la forte tensione muscolare della
respirazione ‘ibuki’ (go) e il movimento dolce e scorrevole delle
mani aperte (ju), facendo provenire l’energia dal Tandem. Tensho è il kata complementare al
kata Sanchin; insieme compongono la coppia
Go-Ju.
|
|
KAISHUU
KATA
|
Saifa
Letteralmente
significa strattonare e colpire attraverso tecniche di presa un avversario
che attacca. E’ il primo dei kata Goju-Ryu classici, ovvero quelli trasmessi da K. Higaonna e
modificati da Chojun Miyagi.
Questo kata e’ composto
principalmente da tecniche che si
basano sul seguente principio: attaccare immediatamente con la mano
che ha appena parato.
|
Seiunchin
Significa
“seguire liberamente (il cambiamento della situazione di combattimento)” ma
le traduzioni di questo antico kata cinese sono molteplici. Il suo nome
cinese e’ Seiyunchin: yun designa il movimento e jing”forza
o ’”energia”. Seienchin e’ quindi il kata attraverso il quale si impara e si
acquisisce un’energia mobile che segue adeguatamente la situazione mutevole
del combattimento. Nel kata vengono usate le gambe solo per lo
spostamento,non per dare calci. La tecnica delle gambe,lo
spostamento,permette di assicurare una migliore efficacia alle tecniche di
mano.
|
Sanseiru
In caratteri cinesi Sanseru corrisponde al numero 36.
Simbolicamente e’ dato dal prodotto 6x6; i primi 6 numeri rappresentano gli
occhi,le orecchie,il naso, la lingua, il corpo e lo spirito; i secondi 6
simbolizzano i colori, la voce, l’olfatto,il gusto,il tatto e la giustizia.
|
Shisochin
Il nome cinese
e’ “ Shi zhen jing: shi
significa “vera potenza”,zhen indica l’atto di strangolare o di
premere, jing significa “forza” o “energia”. Questo nome quindi
indica il kata attraverso il quale si imparano tecniche di attacco con
strangolamento e pressione (ed anche la difesa da queste). In effetti, in
questo kata,si impara a liberarsi dagli attacchi di strangolamento e di
leva, a schivare le tecniche di proiezione ed a contrattaccare, rompendo il braccio
dell’avversario con il gomito.
|
Seipai
“18 mani”
Seipai significa 18. Questo kata infatti si compone di 18 tecniche
fondamentali di colpi di pugno, calcio e parata. Ovviamente il numero 18,
dato da 6x3, ha anche un significato simbolico: 6 ha lo stesso valore del
secondo 6 del Sanseru,il 3 rappresenta il bene, il male e la pace. Questo
kata esprime il vero spirito di Okinawa: l’insieme delle tecniche morbide e
circolari (il principio JU) e di quelle dure (il principio GO).
|
Seisan
”13 mani”
Il nome di questo kata probabilmente e’ una traduzione dell’
espressione cinese “shi san shi”, che significa “le 13 energie”.
Secondo l’Yi jing, il libro dei
Mutamenti, uno dei grandi testi classici cinesi, i fenomeni dell’
universo si manifesteno attraverso 13 energie. Il numero 13 inoltre
rappresenta la fortuna e la prosperita’.
Il kata ricorre
a tecniche di presa e controllo
dell’avversario mentre si colpisce una parte debole del suo corpo. Seisan
enfatizza il combattimento
ravvicinato usando tecniche di pugno corte e di calci bassi che si aprono
varchi nelle difese nemiche. Seisan e’ un kata molto impegnativo ed
estremamente importante nel Goju-Ryu
e richiede molte ore di studio.
|
Kururunfa
Il nome cinese
e’ Kun lun fa, che indica il metodo di kun lun, metodo
insegnato al tempio buddista del monte Kun lun. In questo kata compare una
guardia chiamata Yame gamae, ”guardia del monte”.
Come Seisan, Kururunfa ha movimenti morbidi seguiti da
altri veloci e potenti;
tuttavia nel Kururunfa la differenza fra “duro” e “morbido” e’ molto marcata. Questo per
via delle tecniche lente e concentrate che sono seguite da una breve pausa e
da una serie di colpi esplosivi e devastanti; quindi il ciclo si ripete.
|
Suparimpei
”108 mani”.
Questo kata ha un significato particolare nel buddismo.
Infatti nel pensiero buddista ogni essere umano ha 108 passioni cattive,
portatrici di sventura, che deve sforzarsi di dominare nel corso della vita.
Nei templi buddisti, il 31 Dicembre, a mezzanotte, le campane suonano 108
rintocchi per cacciare questi spiriti. Il numero 36 (3x36) ha lo stesso
significato dei kata Sanseru e Seipai.
Suparunpei e’ il piu’ lungo kata
del Goju-Ryu. Esso utilizza un
grande numero di tecniche e contiene il maggior numero di applicazioni e significati profondi.
E’ considerato una sintesi tecnica della scuola Goju-Ryu. Comincia con Sanchin e prosegue con
tecniche di Mawashi-uke, di calci, di tobi-geri e diverse
forme di parata. Le tecniche che contiene sono parecchie, percio’ questo
kata si trova alla fine dell’apprendistato tecnico di questa scuola. Si dice
che chi ha padronanza del kata Suparinpei abbia la padronanza del Goju-Ryu.
|
^ Torna a inizio pagina
|
|
|
Codice Gojuryu
Questo capitolo vi farà capire come
funziona l’attività nel Goju-ryu Karate-Do, con un elenco di programmi di studio:
Dopo il rituale d'inizio si entra nel
contesto di apprendimento delle tecniche reali.
Questi metodi
fanno del Goju-Ryu Karate-Do una delle arti più belle e più dinamiche.
Prima di
tutto, bisogna assolutamente imparare:
il saluto, l'alzarsi in piedi,
il muoversi nel contesto,
parare, colpire, dare calci, proiettare, cadere, eseguire leve ;
solo
successivamente si può entrare nella vera fase di studio.
Nell'apprendere il Goju-Ryu Karate-Do, effettuiamo l’attività su quattro
categorie di allenamento.
Due categorie sono classificate come minori e due
come
principali, all’interno di queste vi sono ancora delle ulteriori suddivisioni.
Le minori vengono chiamate "Kihon" e "Ido".
Queste
due categorie sono il fondamento per il "Kata," e il "Kumite" insieme alle
tecniche che comprendono i principi fondamentali del Goju-Ryu Karate-Do.
Devo dare
risalto al considerevole tempo che si passa sull'apprendere tecniche e metodologie per difendersi. Se non si è capaci a difendersi da un colpo
o da una percossa, non si dovrebbe imparare a tirare colpi o calci ; ma come in
tutte le forme tradizionali di karate-Do,
parare è la prima tecnica da tenere
presente.
È
logicamente il motivo più importante, più razionale, perché non si
può diventare offensivi se non si è capaci a difendersi.
Questa
teoria la troviamo spesso ad ogni livello durante il sistema di apprendimento.
Il
“condizionamento” viene eseguito durante il Kihon (principi fondamentali da fermi) e
il Kihon-Ido (principi fondamentali con spostamenti). Nel " Kihon" (prima
categoria minore), ci esercitiamo sulle tecniche stazionarie, utilizzando il principio
della parata, del colpire e del dare calci.
Nell’"Ido", (seconda categoria minore) è concentrato l’uso
del movimento di gambe, abbinate a tecniche del kihon: parare, colpire e dare
calci.
In
"Ido", le suddivisioni "Kata-Ido", "Shiho-Ido", "Happo-Ido", "Neko-Ashi-Ido"
e "Oiyoi-Ido", sono programmi preparatori e funzionano come esercitazione e transizione fra i programmi
minori ed i
programmi principali "di Kata" e "Kumite".
"Kata-Ido"
lavora su esercitazioni di rotazione in preparazione per i Kata. I Bunkai
servono per capire l'effettiva applicazione delle tecniche espresse nei Kata e
inoltre allenano tecniche reali di difesa personale.
"Shiho-Ido",
"Happo-Ido", "Neko-Ashi-Ido" e "Oiyoi-Ido"
lavorano su esercitazioni di tecniche combinate in preparazione per il Kumite.
Ciò che segue è una versione del profilo delle categorie di base: le due
categorie principali sono chiamate "Kata" e "Kumite".
Kata è
un insieme di Forme, di modelli convenzionali, in cui prevediamo un combattimento contro
avversari immaginari.
Considerando che il Kumite è un'esercitazione con avversario reale. Il seguente
profilo elenca molte delle esercitazioni differenti eseguite nel Dojo dove si
pratica il Goju-Ryu Karate-Do, i vari Yakusoku kumite precedono l'effettivo
combattimento.
Il
codice categoria organizza ragionevolmente un pensiero semplice quando c’è un
obiettivo di conclusione in mente. Ottenere a tale scopo l'obiettivo, è semplice
come tracciare una linea retta:
ma soltanto agli istruttori con effettiva esperienza.
Gli
errori di un istruttore dovrebbero essere oscurati dalla qualità
dell’insegnamento e dall'obiettivo finale per realizzare il codice di categoria.
Ovviamente si inizia rispettando l’etichetta del codice di categoria e dai
rituali tradizionali dell'apertura e chiusura, ogni codice categoria inizia con: jumbi-undo
(esercitazioni di allungamento,
preriscaldamento e condizionamento), subito dopo, l’istruttore dovrebbe entrare nei Kihon
(principi fondamentali). Questi Kihon non sono necessariamente specifici del
Goju Ryu, ma dell'obiettivo del codice di categoria specificato. I principi
fondamentali, forniscono la forma più grezza della tecnica e non devono
includere il lavoro di gambe oppure, devono essere soltanto lavoro di gambe.
Unendo
solo dopo le tecniche del Kihon con una serie avente movimenti di Kihon-Ido. La combinazione dei
punti di base con le parate, gli attacchi o le percosse dovrebbero essere
presentate generalmente nelle sezioni prima della combinazione.
Entrando poi
nel contesto sequenziale dei Kata le tecniche saranno inventate (vedere inoltre
i preamboli, l’ istruzione dei Kata, e i movimenti del corpo). La sequenza
finale del codice di categoria è il Kumite, offrirà all'allievo l'opportunità di
applicare le tecniche dal Kihon (programma del codice categoria di base). Lì,
può dipendere ancora dalla presenza dei gruppi d'età e, dai gradi degli allievi
che si devono seguire.
I
programmi per bambini, donne incinta e persone con Handicap , possono essere
cambiati dal codice di categoria per gli ovvi motivi.
Gli
articoli esercitati in un codice di categoria generale, contengono tutti i
fondamenti elementari richiesti per un principiante attraverso le fasi di
graduazione fino alla cintura marrone.
Prima
dell'introduzione al Kata Sanchin,
l'allievo deve avere una conoscenza per capire le fasi astratte, capaci ad
immaginare prima di fare.
Bisogna iniziare sempre con le TECNICHE di base,
prima dell'ISTRUZIONE ORGANIZZATA, il Rei (saluto) nel processo didattico del Goju-Ryu
Karate-Do è obbligatorio anche verso le persone all'esterno del tatami, l'insegnante deve ricordarsi di comunicare ed
esporre i molti punti e funzioni ad un allievo.
L'istruttore del codice di categoria dovrebbe realmente
insegnare quello che è efficace e correggere sempre gli allievi, anche mentre si
è fuori tempo, altrimenti non è più insegnare, ma solo dimostrare.
E’ difficile da ricordarsi ma, un nuovo istruttore è ansioso di far imparare
all’allievo l’effettuare bene una nuova tecnica, mentre ignora che l'allievo è
sopraffatto da difficoltà di memorizzazione motoria. Mai correggere un altro
istruttore mentre è sul tatami e soprattutto mentre stà insegnando, farlo,
potrebbe realmente compromettere la credibilità dell'istruttore, inoltre la
vostra capacità sarebbe discutibile. Invece bisogna attendere ed offrire un
punto di vista alternativo! Anche un istruttore o un allievo che si usa per la
dimostrazione sta insegnando, dimostra una dimensione di 2 angoli (lo spazio
tridimensionale, frontale e laterale). La dimostrazione è data dalla prestazione
e dall'applicazione. Utilizzare le cinture superiori come meccanismi di
dimostrazione e d'istruzione.
Dovrebbe esserci cura ai molteplici
metodi d'istruzione. La cura dovrebbe essere presa per riconoscere i
differenti tipi di modelli imparanti, e che le varie classi di allievi
registrino le giuste metodologie d'istruzione prima di arrivare all'obiettivo
finale per effettuare la tecnica adeguata.
Il Dojo tradizionale,
utilizza le terminologie giapponesi, ed il lavoro dell'istruttore è anche quello
di insegnarle e tradurle correttamente.
Non c’è nulla che
un allievo non può imparare, il risultato dipende solo dall’insegnamento
corretto.
I complimenti per esempio sono strumenti d'istruzione
eccellente.
Lodando un
allievo prima di fare delle correzioni, si introduce un atteggiamento positivo
sia nel codice categoria che nella nozione, l'allievo che sta facendo bene avrà
un atteggiamento costruttivo verso l’apprendere nuove applicazioni corrette.
Dovrebbe essere usato prima di fare le correzioni ed ancora dopo avere fatto le
correzioni. (elogio, correzione e ancora elogio).
Molti, per ottenere risultati usano
urlare, con atteggiamenti da arrabbiato o addirittura da aggressivo, ma con
questo modo di fare, l'allievo spegnerà semplicemente la sua volontà ad imparare
e possono essere anche causa di perdita di rispetto: verso l'insegnante, il Dojo
e il Karate-Do.
La punizione per comportamento
senza regole dovrebbe essere comminata solo dai genitori degli allievi e/o dal
Maestro a capo di tale Dojo.
I comandi avvengono quindi in altre forme, per esempio usando un allievo per
dimostrare le qualità delle tecniche di categoria e quell'allievo diventerà più
entusiasta verso il karate-Do.
La sua lealtà e l' atteggiamento nel codice di
categoria migliorerà, perché lui riterrà di appartenere al Dojo, come
fosse la sua famiglia.
Man mano, si includeranno altre regole di base ma mai
obbligare nessuno a fare tutto quello che è nel codice categoria.
Qualunque istruttore,
se ha interessi personali , dovrebbe assolutamente
essere sostituito.
Ricordarsi ancora che un
principiante non è capace di eseguire neppure le tecniche più semplici e si
dovrebbe dare spazio persino
alle cinture verdi o marroni , in occasione
all’apprendimento di una nuova tecnica o di un nuovo percorso, come quando si
era cintura bianca.
^ Torna a inizio pagina
|
|
|
Punti vitali
1) Sutura coronoide
2) Fontanella frontale
3) Tempie
4) Occhi
5) Orecchie
6) Processo mastoideo
7) Philtrum
8) Mento
9) Collo
10)
Gola
11)
Cavitàsuprasternale
12)
Cavità supraclavicolare
13)
Asse centrale post.
14)
Settima vertebra cerv.
15)
Sterno
16)
Processo xifoideo
17)
Ascella
18)
Quarta vertebra torac.
19)
Prima vertebra lomb.
20)
Estremità coccigea
21)
Sotto l'ombelico
22)
Testicoli (e nervo prost)
23)
Settimo spazio interc.
24)
Estremità 11° costa
25)
Regione inguinale
26)
Bicipite (laterale)
27)
Avambraccio
28)
Piega del polso
29)
Piega del polso
30)
Mano (tra polli.e med.)
31)
Mano (tra anul.e mign)
32)
Coscia inferiore
33)
Ginocchia (post.)
34)
Caviglia (interno)
35)
Caviglia (esterno)
36)
Piede (piega tra seconda e terza articolaz. metatarso-falangea) |
Clicca sull'immagine
per ingrandirla
|
TESTA
PIRAMIDE DEL TEMPORALE O PROCESSO MASTOIDEO (6)
Colpi col
taglio della mano, (Shuto- Haito) Conseguenze: Lesioni al nervo uditivo, sordità temporanea, senso di vertigine,
svenimento, fratturando la rocca petrosa: morte.
TEMPIA (3)
Colpi con piccola superficie, (seiken, ippon ken, nakadaka ken).
Conseguenze: Rottura della squama del temporale con probabile incuneamento della
stessa nella materia cerebrale, paralisi, emorragia cerebrale, lesione ai vasi,
morte
ORECCHIO (5)
Colpi piatti a larga superficie (Teisho, kumade, Hiji, Haito) Conseguenze: Rottura del timpano, sordità.
PHILTRUM (Radice del naso) (7)
Colpi penetranti a superficie piccola e media. Conseguenze: Frattura ossa nasali ed etmoide, eventuale commozione cerebrale,
possibile morte.
OCCHI (4)
Conseguenze: cecità, emorragia.
COLLO (10)
Colpi di ogni genere. Conseguenze: Frattura dell'osso ioideo, lesione della trachea, arresto della
respirazione, morte.
COLLO "LATERALE" (9)
Colpi di taglio lungo il muscolo sternocleidomastoideo:
Conseguenze: Lesione del nervo vago con conseguente alterazione del ritmo
cardiaco, malessere abbassamento della pressione arteriosa, morte. Lesione del
nervo frenico con conseguenti problemi respiratori, senso di soffocamento.
COLLO "POSTERIORE" (13)
Colpi di ogni genere sotto la base del cranio.
Conseguenze: frattura della II vertebra cervicale "epistrofeo" con conseguente
paralisi, incuneamento del dente epistrofeo nel bulbo spinale con morte
istantanea.
TORACE E ARTI SUPERIORI
CAVITA'
SUPRACLAVICOLARE (12)
Colpi con piccola superficie nel punto di inserzione con il deltoide.
Conseguenze: Lussazione della clavicola, possibile lesione del nervo subclaviale, paralisi del braccio, lesione apice polmonare, lesione arteria
succlavia, emorragia.
INSERZIONE DEI
PETTORALI ALLE ASCELLE (17)
Colpi
penetranti, (shuto-keito- ippon ken)
Conseguenze: paralisi del braccio.
COSTE (23 e 24)
Colpi con piccola superficie.
Conseguenze: dolore intenso, frattura, arresto del respiro, lesione pleurica
e polmonare con emotisi.
PROCESSO XIFOIDEO (16)
Colpi con piccola
superficie Conseguenze: Frattura dell'appendice xifoide, arresto della respirazione.
CUORE (Zona
16)
Colpi penetranti
Conseguenze: Alterazione del funzionamento del nervo vago con probabile k.o.
e possibile arresto cardia
FEGATO (24)
Colpi portati sotto le fluttuanti nella parte ant dx.
Conseguenze: possibile emorragia interna con conseguenze più o meno gravi.
MILZA (24)
Colpi portati sotto le fluttuanti nella parte ant. sx.
Conseguenze: Stesse del fegato.
VERTEBRE
CERVICALI E TORACICHE (13-14-18)
Colpi con piccola superficie.
Conseguenze: lesione alla colonna vertebrale con conseguente paralisi.
RENI (Zona 19)
Colpi vibrati portati tra la 10 costa e la cresta iliaca.
Conseguenze: lesioni renali, emorragia, blocco renale.
BRACCIA (17)
Colpi in controarticolazione, colpi penetranti nella cavità ascellare.
Conseguenze: Fratture, lesione dei vasi sanguigni, lesione ai nervi
brachiali, paralisi del braccio.
AVAMBRACCIO
(27)
Colpi penetranti a piccola superficie.
Conseguenze: Lesioni ai vasi sanguigni e ai nervi, fratture e dolore
intenso.
Colpi penetranti. Conseguenze: Lesione del nervo radiale e ulnare.
OSSA DELLA
MANO E DITA (30-31)
Colpi in schiacciamento e in controarticolazione.
Conseguenze: Contusioni, lussazioni, fratture.
ADDOME E
ARTI INFERIORI
ADDOME ANTERIORE
(25)
Colpi penetranti all' inguine e vicino al pube.
Conseguenze: Lesioni viscerali, peritonite traumatica, rottura della vescica
se piena.
ADDOME
POSTERIORE (20)
Colpi a piccola superficie sulle vertebre.
Conseguenze: frattura del sacro, lesioni al retto.
TESTICOLI
(22)
Ogni genere di colpi.
Conseguenze: Urchite, arresto della respirazione, morte.
ARTI INFERIORI
(32)
Colpi penetranti alla superficie mediale della coscia
Conseguenze: dolore intenso, lesioni all'arteria femorale e
vena safena.
SUTURA CORONOIDE (1)
Linea di congiunzione tra l'osso
frontale e le ossa parietali del cranio. La morte viene causata da un
violento trauma all'encefalo e da una stimolazione dirompente dei nervi
cranici.
TERZO SPAZIO INTERVERTEBRALE (13)
La perdita di conoscenza viene
causata da un violento trauma all'encefalo, ai nervi cranici e alla spina
dorsale, producendo una perdita delle funzioni sensoriali e motorie.
CONCAVITA' DIETRO LE ORECCHIE
(5-6)
Tra il processo mastoide e la
mandibola inferiore. La perdita di conoscenza viene causata da un trauma ai
nervi cranici e alla spina dorsale, che si risolve nella perdita delle
funzioni sensoriali e motorie.
INCAVO SUPRASTERNALE (11)
La concavità sulla superficie
anteriore del collo al di sopra dello sterno. La morte o la perdita di
conoscenza sono causate da un trauma che si risolve nel blocco della
trachea.
ESTREMITA' DELL'UNDICESIMA COSTA
FLUTTUANTE (24)
La perdita di conoscenza è
causata da un violento trauma allo stomaco e alla milza sul lato sinistro,
che produce una perdita della funzione nervica associata al cuore e ai
polmoni. I traumi violenti al lato destro colpiscono il fegato e si
risolvono nella perdita della funzione nervica associata al fegato e ai
polmoni.
TESTICOLI (22)
La
perdita di conoscenza viene causata da un violento trauma ai nervi e alle
arterie di questa delicata zona, che provoca gonfiore dei testicoli e
produce una perdita della funzione motoria e della capacità respiratoria. Un
trauma penetrante al nervo prostatico può provocare la morte.
CUORE
(Zona 16)
Un trauma violento a qualunque punto
vitale correlato al cuore ha un effetto dirompente su altri organi interni e sul
sistema nervoso che porta alla perdita di conoscenza e/o di respirazione.
PUNTI VITALI (detti del
Topo)
La morte nell'arco di un giorno può essere causata da un violento
trauma alla parte mediale del collo del piede tra i tendini dell'alluce e
del secondo dito sull'arteria dorsale dell'alluce (36), all'arteria
carotidea (tra 9-10), alle arterie temporomandibolari situate
sul limite superiore dell'arcata zigomatica, nella depressione che può
essere avvertita sull'osso (zigomi), oppure allo zigomo
direttamente al di sotto dell'angolo esterno della palpebra.
PUNTI VITALI (del Bue)
Si può provocare la morte
entro quattordici giorni traumatizzando l'arteria carotide ed il nervo
sublinguale, che è situato tra il muscolo sternocleidomastoideo e l'osso della
clavicola, (ma solamente quando la testa viene tirata indietro), l'arteria
calcanea esterna sulla parte sporgente della caviglia proprio la di sotto
del malleolo laterale (35), l'arteria tibiale ed il nervo
peroneo profondo, l'aorta del tronco celiaco al punto
dell'ombelico (zona 21), oppure l'arteria temporale proprio al
di sotto dell'attaccatura dei capelli (zona 13).
PUNTI VITALI ( della
Tigre)
Si può causare la morte entro
venti giorni traumatizzando l'arteria carotide ed il nervo sublinguale tra
il muscolo sternomastoideo e l'osso della clavicola (ma solo quando la testa
viene rovesciata all'indietro zona 12), l'arteria mammaria interna
proprio sotto il capezzolo, o l'arteria malleolare esterna alla
caviglia (35)
PUNTI VITALI
(del Coniglio)
Si può causare la morte in un
solo giorno mediante un trauma violento alla anastomosi grande dell'arteria
femorale nella depressione anteriore rispetto al muscolo semimembranoso e
semitendinoso che si trova dietro il condilo mediale della tibia,
all'arteria perineale trasversa, situata tra l'ano e lo scroto (zona 22),
all'arteria brachiale, oppure all'arteria etmoidale anteriore o al
nervo cranico situato sulla fontanella anteriore (2)
PUNTI VITALI
(del Drago)
Una persona muore senza riuscire
a fare sette passi se viene violentemente traumatizzata all'arteria
ricorrente tibiale posteriore situata sul limite inferiore del condilo
mediale della tibia (zona ginocchio ant.), all'arteria coronaria
superiore situata a livello del philtrum (7), e all'arteria carotide o
alla concavità situata dietro l'orecchio nella depressione tra il processo
mastoideo e l'osso timpanico (zona 6).
PUNTI VITALI
(del Serpente)
La morte è assicurata entro tre
anni dalla traumatizzazione dell'arteria tibiale posteriore (tra 34 e 35),
o dall'arteria malleolare esterna (35), della sutura coronoide (1),
o della punta del processo xifoideo (16)
PUNTI VITALI (del Cavallo)
Si può causare una paralisi
indefinita mediante un violento trauma alla vena poplitea precisamente tra i
tendini del bicipite femorale e i muscoli semitendinosi (fine zona 32),
all'arteria articolare esterna inferiore nella depressione superiore dell'epicondilo
laterale dell'osso del femore, o alla sutura coronoide (1).
PUNTI VITALI
(dell'Ariete)
Si può causare la morte entro un
anno traumatizzando violentemente l'arteria brachiale (zona 27),
l'arteria del tronco celiaco lateralmente all'ombelico (zona 21), e la
sutura coronoide (1).
PUNTI VITALI (della
Scimmia)
La morte entro due settimane
viene causata da un violento trauma all'arteria femorale profonda e al nervo
laterale situato sul bordo centrale delle ossa della sinfisi pubica
(zona 21-25).
PUNTI VITALI (del Gallo)
La morte entro due giorni viene
causata da un trauma violento alla vena rimasta senza nome nel terzo spazio
intercostale (zona 15-16), mentre si comprime l'arteria ulnare
profonda al centro del palmo tra il terzo e il quarto metacarpale (zona
30-31).
PUNTI VITALI (del Cane)
Morte entro tre giorni se si
traumatizza con violenza l'arteria epatica laterale alla linea mediana ed un
cun al di sotto del livello dell'ombelico, l'arteria calcanea esterna
della parte sporgente della caviglia direttamente al di sotto del malleolo
laterale (zona 35), o l'arteria plantare nella depressione situata sul
bordo mediale anteriore del piede al livello del bordo distale inferiore
dell'osso navicolare.
PUNTI VITALI (del
Cinghiale)
La morte entro una settimana viene causata da
un violento trauma simultaneo nella zona al di sopra dei capezzoli situata
sul terzo spazio intercostale.
^ Torna a inizio pagina
|
|
|
|
|
|
|